In vigore dal 25 maggio 2018, il GDPR è la sigla che sta per General Data Protection Regulation, che in breve noi tutti conosciamo come Regolamento per la Privacy.
A livello generale, si tratta di un regolamento che è stato stipulato per cercare di rendere uniformi le leggi riguardanti il trattamento dei dati personali, a livello europeo – tra cui il famoso data branch, che costringe le aziende che subiscono furti di dati sensibili dei propri utenti, a notificare l’accaduto entro 72h.
Ma come si sviluppa il GDPR per gli studi medici e odontoiatrici? Vediamo insieme a cosa è opportuno stare attenti.
GDPR: cos’è importante per gli studi medici
Il GPDR è di impatto fondamentale per qualsiasi azienda che gestisca dati sensibili, quindi inevitabilmente gli studi medici, i poliambulatori, gli studi odontoiatrici, rientrano in questa categoria.
Prima di tutto, è bene partire dal fatto che la normativa purtroppo lascia un lato oscuro e interpretabile in diversi modi. Per quanto riguarda la nomina di un Responsabile della Protezione dei Dati Personali (in sigla, RPDT), non è ben chiaro se per gli studi medici si tratti di una figura obbligatoria; ma per gli ambulatori che collaborano con la Società Sanitaria Nazionale, è assolutamente consigliata.
Oltre a questo aspetto, nella pratica cosa è necessario fare per seguire il GDPR? Questo regolamento segna le normative base da seguire per tutelare i dati sensibili dei propri pazienti, su una base di ‘’sicurezza minima’’, che quindi può essere massimizzata – e a volte questa è una soluzione altamente consigliata. Ecco più nello specifico i punti principali da seguire scrupolosamente:
- Ogni dipendente dello studio dovrà avere un proprio account con credenziali strettamente personali per accedere al gestionale e ai vari software dell’ambulatorio;
- La reperibilità delle informazioni da parte dei dipendenti va personalizzata: chi è addetto alla contabilità, per esempio, non può accedere ai dati sensibili dei pazienti, e via dicendo;
- E’ necessario adottare sistemi che diano una protezione sicura dei dati, per evitare il più possibile hackeraggi dei dati o violazioni della privacy.
- Vanno prese misure che proteggano i dati dei pazienti anche evitando che essi vadano persi: questo può essere evitato programmando backup dei dati periodici – la frequenza dipende anche dal numero di pazienti che vengono visitati presso lo studio medico, e comunque è sempre opportuno rivolgersi ad un tecnico specializzato del settore.
- Ogni volta che vengono utilizzati i dati di un paziente (per esempio per bilanci, fatture, modifiche, ecc), tale modifica va inserita in un registro, indicando anche il nome del dipendente dello studio medico che l’ha applicata.
GDPR: come il gestionale può aiutarti
Un gestionale che interagisce con i dati sensibili dei pazienti tramite un software in cloud, fa sì che i dati stessi non siano nel pc remoto all’interno dello studio medico, bensì in una rete (opportunamente protetta) che opera da remoto.
Tali gestionali ottemperano a tutte le direttive previste dal regolamento GDPR, in maniera semplice ed intuitiva, ed in più sollevano lo studio medico da responsabilità legate a tale normativa, prendendosene totalmente carico.
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